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Trento, 7 ottobre 2016
Trento, con il «rimpasto» si penalizza l'ambiente
Lettera di Aldo Pompermaier
da l’Adige di venerdì 7 ottobre 2016


Che il sindaco abbia la facoltà di nominare o rimuovere i suoi assessori è la legge che lo prevede e quindi nulla da eccepire sulle scelte del nostro sindaco Andreatta. Quello che preoccupa è che la maggior parte delle conseguenze del rimpastino di giunta le ha subite l'Ambiente o meglio l'Assessorato all'Ambiente, preposto a tutelare e regolare «cosette» come l'acqua, l'aria che respiriamo, i rifiuti che produciamo, il territorio su cui viviamo e molte altre ancora.

Scrivo con cognizione di causa perché ho guidato l'assessorato all'Ambiente qualche anno fa in rappresentanza del movimento Verde.

Per tornare alle ultime decisioni del Sindaco, noi Verdi, ambientalisti da una vita, al momento della formazione della giunta comunale, pur rimanendo feriti per non essere stati scelti a guidare l'assessorato all'Ambiente, nutrimmo speranze per la giovane età della Assessora Ferrari, e per la passione che via via dimostrava nello svolgere questo delicato incarico.

La scelta di Ferrari, accanto a quella altrettanto coraggiosa dell'Assessora Maule doveva però essere accompagnata, a parer mio, da un forte sostegno politico del sindaco per evitare che da li a poco i franchi tiratori (quelli che si aspettavano l'incarico) potessero trovare forza e coraggio per costringere il sindaco alla retromarcia.

In poche parole si doveva , tanto per fare un esempio, presentare un piano di rilancio in tema di rifiuti (il vecchio piano ha ormai quasi dieci anni). Non solo guardare alla % di raccolta differenziata, ma alla prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti e l'incremento del riuso e del riciclaggio, la cooperazione con le attività commerciali locali per promuovere ed implementare buone prassi aziendali, incentivare l'uso del compostaggio domestico.

C'è ancora tempo ad esempio per pubblicizzare ed incentivare l'applicazione della recente legge in tema di riduzione degli sprechi e che prevede sgravi fiscali per coloro che la applicano. E perchè invece di demolire l'assessorato relegandolo ad una funzione collegata con altre competenze pur molto importanti, non lo si è voluto tenere abbinato a competenze come mobilità, energia e rifiuti, come Pacher fece a suo tempo? Con questo andazzo l'Ambiente diventerà una mera delega consigliare distribuita per far «quadrare i conti» della politica.

Attenzione però, perché i problemi ambientali e di salute, la protezione e la promozione della salute e del benessere dei cittadini dovrebbe essere al primo posto, non sono finiti.

Aree inquinate come alla Sloi e Carbochimica, discariche giganti come quella di Ischia Podetti o quella di Sardagna, appena sdoganata dall'assessora Ferrari («costa molto togliere i rifiuti pericolosi illegalmente introdotti, meglio lasciarli li sotto?.») o ex aree Rigotti che andavano bonificate e che invece, malgrado aver consentito la costruzione di un nuovo centro di recupero le stanno utilizzando come «prima più di prima» sono ferite ancora aperte.

Per ultimo vorrei richiamare l'attenzione sulle tariffe rifiuti. Il piano rifiuti deliberato nel lontano 2007 prevedeva che la forte riduzione dei rifiuti conferiti in discarica avrebbe, grazie al sistema «porta a porta» e tariffa puntuale, consentito una conseguente riduzione tariffaria. Siamo arrivati a differenziare l'80% dei rifiuti. A quando una riduzione della tariffa rifiuti per premiare l'impegno davvero straordinario dei nostri concittadini? 

Aldo Pompermaier

 

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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